Le criptovalute sono una forma di valuta digitale, decentralizzata e pseudonima, che sta rivoluzionando il concetto di denaro e di transazioni finanziarie negli ultimi anni, grazie alla tecnologia blokchain e ai molteplici usi che se ne possono fare, ad esempio utilizzandole come investimento per la diversificazione di portafoglio, come metodo di pagamento ed esecuzione di smart contract.

Nonostante siano ormai diffuse sul mercato da qualche anno, il settore delle criptovalute rimane soggetto ad un’elevata volatilità e a un quadro normativo in continua evoluzione per far fronte alle sfide presentate da tali strumenti, come l’inquadramento degli stessi all’interno dei vari framework normativi, la tutela degli investitori e la prevenzione di attività illegali.

Anche per questi motivi, inizialmente gli investitori erano rappresentati perlopiù da soggetti privati: negli ultimi anni, però, qualcosa sta cambiando. Infatti, non solo la capitalizzazione di mercato complessiva continua a crescere, sfiorando i 2 triliardi di € a febbraio ’24, ma tali strumenti attraggono sempre più attenzioni anche da parte di grandi aziende e istituzioni finanziarie, che ne stanno esplorando le potenzialità soprattutto per fini di diversificazione di portafoglio e riservazione di valore.

Nel seguente articolo, dopo una breve introduzione sul tema e alcuni cenni storici relativi all’andamento di mercato (con un focus sulla volatilità dello stesso) e alla regolamentazione di tali strumenti (con un focus sui tentativi di inquadramento dei cripto asset all’interno dei framework normativi già esistenti), ci concentreremo principalmente sull’analisi dei potenziali strumenti di negoziazione legati alle criptovalute (dall’acquisto diretto ai derivati) e dei principali soggetti (istituzionali) sempre più spesso coinvolti nelle transazioni “cripto”.