L’introduzione di IFRS 17 ha portato significative modifiche nei criteri di formazione e rappresentazione del bilancio delle imprese assicurative, specialmente in quelle operanti nel comparto Vita. La novità principale riguarda il calcolo del Contractual Service Margin (CSM) e gli effetti del suo rilascio al Conto Economico. Il CSM rappresenta il valore attuale degli utili futuri generati dai contratti In Force, considerando le componenti economiche correnti e future fino alla loro scadenza.

Contrariamente al passato, le variazioni di ipotesi tecniche, stime di sinistri, raccolta, e altri cambiamenti durante l’intera vita dei contratti influenzano il valore attuale del CSM e, di conseguenza, la sua quota rilasciata a Conto Economico nell’anno. Queste variazioni hanno effetti diversi: le variazioni “incurred” si riflettono integralmente nel risultato corrente, mentre le variazioni “expected” influenzano l’utile solo per la parte di CSM rilasciata nell’anno.

Nei contratti assicurativi del comparto Vita, la componente finanziaria è rilevante, specialmente per quelli di Ramo I. In IFRS 17, questi contratti sono contabilizzati tramite approccio Variable Fee, che include la valutazione della variazione di fair value degli attivi e passivi. Questo elemento, chiamato Entity’s Share, influenza la rivalutazione del CSM e il suo rilascio a Conto Economico.

Il CSM, comprese le variazioni dell’Entity’s Share, è influenzato da diversi elementi che aumentano l’asimmetria delle variazioni di valore nel tempo, come i rendimenti minimi garantiti sui passivi, le opzioni di riscatto, la struttura di duration di attivi e passivi, e la composizione degli attivi.

I minimi garantiti sono una caratteristica tecnica dei prodotti Vita, influenzando sia la raccolta che il Conto Economico, specialmente in un contesto di tassi bassi. Le opzioni di riscatto e il comportamento del policyholder, evidenziato da dati ANIA, impattano direttamente sulla gestione del cash flow matching attivi-passivi e sulle variazioni “Incurred” ed “Expected”.

La duration di attivi e passivi è un elemento chiave, influenzando la sensibilità del CSM alle variazioni della curva risk free. La tabella riporta i risultati normalizzati di una simulazione su due Gestioni Separate con diverso duration gap, dimostrando l’importanza della gestione dell’ALM.

La composizione degli attivi, equity vs debito, ha un impatto diverso in IFRS 17. Asset Allocation Strategica e definizione della strategia OICR sono considerate, con attenzione alla massimizzazione del CSM e alla riduzione della volatilità.

Il New Business è un elemento significativo, difficile da prevedere, ma influente sulla creazione di valore e sulla resilienza del CSM. Il piano commerciale e di prodotto è una leva per gestire la volatilità del CSM.

Vengono presentati nuovi KPI attualmente reperibili dai dati di mercato, come CSM EOP / LRC, CSM NB / CSM RELEASE e CSM RELEASE / LRC, che riflettono la redditività, la capacità di mantenere una profittabilità costante e il rapporto tra rilascio di CSM e passività.

Infine, viene proposto un nuovo KPI, l’Indice Ca&Co di resilienza del CSM, per misurare la capacità del CSM di assorbire shock. Concludendo, IFRS 17 richiede una preparazione strategica con strumenti di misurazione efficaci per gestire le sfide della nuova era assicurativa.